Cavana
(...) Durante i lavori avevano qui trovato dei curiosi reperti, tra i quali un torchio romano, visibile al piano terra, e delle vasche in pietra, oltre a delle immagini di donne formose, che costituivano determinanti accessori all'attività dell'antico bordello. Da futuro architetto sentiva che queste testimonianze di un passato così lontano ed eterogeneo rappresentavano la potenzialità ed insieme il limite di quel luogo, dove sembrava impossibile raccogliere in un'unica idea coerente tutto quello che si sarebbe potuto farne.
Intanto c'era stata questa trovata dei siciliani, che portandosi dietro il loro immaginario avevano realizzato il progetto di un edificio barocco nella fredda, distante e neoclassica Trieste, quasi uno scherzo della natura. Sapeva però che qui, al posto dei maestri scalpellini ragusei, avevano lavorato fianco a fianco serbi e triestini, con l'aiuto di qualche senegalese.
Il mozzicone aveva tracciato una parabola luminosa, infrangendosi nel vuoto centro di Cittavecchia.
Da Cronache di Via dei Capitelli di Claudio Farina
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Il concetto di città si fonda convenzionalmente sulla possibilità di sviluppo, nello spazio, di una serie di relazioni complesse all'interno di una comunità, finalizzate principalmente alla produttività.
Utilizzando come unità di misura, nell'osservazione dei fenomeni urbani, l'essere umano e le relazioni che questo sviluppa con i suoi simili, ne deriva che, in mancanza di queste relazioni, soprattutto quelle meno produttive, viene messa in crisi l'idea stessa di città.
Il nucleo antico di Trieste, coincidente con la sua parte medievale e sviluppatosi sui resti di quella romana, ha subito per un lungo periodo un processo di costante degrado, anche sociale, che è culminato, in anni recenti, con la segregazione fisica dell'area per mezzo di un muro, tuttora visibile per alcuni tratti.
L'inizio di questo processo è da far risalire all'interruzione improvvisa dei rapporti produttivi e umani consolidati nella zona. La chiusura delle case di tolleranza non è stata accompagnata da uno sviluppo di altre attività e relazioni tali da impedire il deperimento della zona.
Solo recentemente, attraverso alcune operazioni di recupero sostenute dall'amministrazione comunale e grazie all'introduzione di nuovi accumulatori sociali e generatori di relazioni, la fase di degrado ed abbandono sembra esaurirsi e si sta assistendo ad un tentativo di ripresa.
Operazioni come l'apertura della Lift Gallery all'interno della Casa della Musica di Via dei Capitelli vanno lette in questo senso; l'esperienza della Lift romana dimostra che il concetto di condominio equivale oggi, in linguaggio informatico, a quello di condivisione. Condivisione dello spazio fisico, quello dell'edificio_del quartiere_della città, ma soprattutto di uno spazio mentale.
Il condominio contiene in sé l'idea della convivenza e, conseguentemente, della solidarietà ed è costituito, in questo caso, dal quartiere di Cavana, dove poter sviluppare una serie di relazioni sociali che contribuirebbero a rendere questa zona nuovamente città.
Le cronache qui raccolte, nate dopo un colloquio di fine estate con Pino Rosati, sono il frutto di un lavoro di collezione di esperienze storiche e_o personali, che hanno come teatro di azione il quartiere di Cavana; l'intento era quello di contribuire ad una riflessione su questo pezzo di città e di fornire un lay-out di lavoro per gli artisti che interverranno alla Lift Gallery.
C.F.
Casa della Musica
La città di Trieste, in particolar modo l'antico nucleo della Cittàvecchia, è stata inserita all'interno dell' Iniziativa Comunitaria Urban promossa dall'Unione Europea.
Tale progetto mira al recupero economico, sociale e ambientale di quartieri particolarmente disagiati nelle città europee e comprende un Centro Servizi alla Produzione Musicale la cui gestione è stata affidata alla Casa della Musica.
La Casa della Musica si propone come punto di riferimento per l'intera Cittavecchia, nonché come centro di aggregazione sociale per i giovani e, in generale, per gli appassionati di musica, ma soprattutto come risposta alle crescenti esigenze professionali, didattiche, divulgative e ricreative legate all'espressione musicale. Un'unica struttura in grado di offrire molteplici servizi, consente una migliore coordinazione, favorendo così la naturale complementarietà tra le attività stesse.
La Casa della Musica, strutturata all’interno di un edificio di proprietà comunale di circa 600 mq nell'area della Cittàvecchia, offre una serie di attrezzature di base per la produzione musicale.
E' costituita da uno studio di registrazione ad alta tecnologia digitale connesso con l'auditorium del secondo piano (in grado di ospitare gruppi musicali fino a 40 elementi), una piccola sala d’incisione per lavori di routine, attrezzature per le prove dei gruppi musicali, sia per la musica rock che per la musica da camera e dei piccoli gruppi corali, nonché una sala multimediale, un'area di ristoro e di incontro e un punto vendita di materiale editoriale I servizi promossi dalla Casa della Musica sono concessi in uso a singoli e gruppi musicali con tariffe allineate ai costi di mercato e con possibilità di tariffe orarie o forfettarie giornaliere.
E' inoltre adottato un sistema di tariffe differenziate per l'accesso ai servizi con valori ridotti quale forma di sostegno alle attività musicali non professionali dei gruppi giovanili, nonché per l'accesso a soggetti convenzionati con il Comune di Trieste che svolgono attività culturali nella città.
Tra le svariate attività previste nascerà un'iniziativa dedicata esclusivamente all'infanzia: la scuola di musica per bambini, con la proposta di un percorso didattico e pedagogico rivolto ai bambini e alle loro famiglie dai tre anni di età fino all'adolescenza.
Si organizzeranno inoltre corsi di formazione e aggiornamento sull'animazione, la didattica e la pedagogia musicale, dedicati ad educatori ed insegnanti, allo scopo di creare un laboratorio permanente.
Le nuove tecnologie multimediali permetteranno lo sviluppo della didattica attraverso l'utilizzo di programmi specifici e di Internet; le tecnologie in dotazione allo studio di registrazione consentiranno la creazione di archivi, documentazioni in formato digitale e la gestione in tempo reale nella rete telematica di eventi musicali.
Scuola di Musica 55 - Via dei Capitelli, 3 - 34121 Trieste
Foto di Stefano Graziani